
So che, probabilmente, non è ancora tempo per parlarne, perché prima che inizi il nuovo anno scolastico “di tempo ne manca ancora”. Ciononostante, essendo ormai stato definito in tutta Italia (o quasi), ritengo giusto fare un punto della situazione. Quello che molti, i più sbadati, ancora si chiederanno, nonostante non sia una news dell’ultim’ora è: “Quando inizia la scuola?”
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha fissato con l’ordinanza ministeriale n. 105 del 28 maggio 2025 i riferimenti nazionali, ma la decisione finale su inizio e fine delle lezioni spetta alle singole regioni. E così, come accade ogni anno, si registra una certa varietà nella data di avvio dell’anno scolastico.
Le regioni che iniziano prima
Tendenzialmente, sono tutte quelle del nord Italia.
Come da tradizione, la Provincia autonoma di Bolzano sarà la prima a dare il via all’anno scolastico: qui le lezioni inizieranno già lunedì 8 settembre 2025. Seguiranno, poi, Piemonte, Trentino, Veneto e Valle d’Aosta. Qui l’avvio delle lezioni è fissato al 10 settembre.
Chi ha optato per un leggero ritardo è la Lombardia, che ha fissato: il rientro a venerdì 12 settembre 2025. Il che potrebbe sembrare paradossale, dato che è praticamente l’ultimo giorno della settimana (a questo punto aspetta passi il weekend, no?, ndr)
Il blocco centrale: si parte il 15 settembre
Diversamente dalla strana scelta lombarda, in gran parte delle regioni italiane — tra cui Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Sicilia, Sardegna, Marche, Liguria, Umbria, Abruzzo, Molise e Basilicata — l’anno scolastico 2025/26 inizierà il lunedì seguente. Il 15 settembre. Una data comune e perfettamente logica, soprattutto per garantire un equilibrio tra giorni utili di lezione e periodi di vacanza.
Le ultime a partire: Calabria e Puglia
Chiuderanno il calendario della ripartenza due regioni del Sud: la Calabria e la Puglia, che hanno deciso di posticipare l’inizio dell’anno scolastico a martedì 16 settembre 2025. Una scelta che potrebbe essere legata a esigenze climatiche o organizzative specifiche dei territori.
Ma perché ci sono date diverse?
La differenziazione delle date d’inizio è il risultato dell’autonomia riconosciuta alle regioni in materia di istruzione. Ogni giunta regionale, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, approva annualmente il proprio calendario scolastico, tenendo conto delle esigenze del territorio, delle condizioni climatiche, del turismo locale e del rispetto dei 200 giorni minimi di lezione previsti per legge.
Nel dubbio, per conoscere con precisione il giorno di rientro nella propria scuola, è sempre utile consultare il sito ufficiale della regione o dell’istituto scolastico di riferimento.