
Film d’esordio del regista sudcoreano Na Hong-jin, The Chaser (2008) è un action-thriller che ha il coraggio di osare e di ribaltare gli stilemi narrativi del genere. In che modo? Offrendo allo spettatore occidentale una storia tutt’altro che scontata.
Un protagonista moralmente ambiguo
Una delle divergenze più significative rispetto al crime hollywoodiano o europeo è l’ambiguità morale del protagonista, Eom Joong-Ho. Ex detective corrotto ora protettore di prostitute, è un uomo violento ed impulsivo, che si dimena e digrigna i denti contro chiunque gli disobbedisca. E che, almeno inizialmente, è mosso da un semplice tornaconto economico. Anti-eroe per antonomasia, Eom Joong-Ho è un personaggio degradato, attivo ma impotente, che non garantisce né salvezza né giustizia.
Un’indagine tra le ombre di Seoul
La sua ricerca ha inizio quando alcune prostitute scompaiono senza lasciare traccia. Convinto che gli siano state sottratte da un altro pappone, si inoltra per le vie di una buia e sordida Seoul al fine di individuare quest’ultimo, fargliela pagare e riprendersi le “sue” ragazze.
Ma si scontrerà con una realtà ben più inquietante: trovandosi addirittura faccia a faccia con un serial killer.
Da lì partirà una corsa contro il tempo, contro l’assassino e contro le stesse forze dell’ordine.
L’inettitudine delle autorità
Queste ultime sono rappresentate all’apice della loro incompetenza. L’inettitudine delle autorità non solo è di ostacolo all’indagine ma porta a gravi errori di valutazione che, paradossalmente, favoriscono il killer e mettono i bastoni tra le ruote a chi sta cercando la verità.
Un mondo senza redenzione
Na Hong-jin mette così in scena un mondo cupo e disperato, dove la legge non funziona più e la redenzione è solo una speranza illusoria che si va ad infrangere contro la spietatezza della realtà. Il finale non offre alcuno spiraglio di consolazione o catarsi: è tragedia allo stato puro. E la mente dello spettatore rimane quasi intrappolata in quel bagno sporco dove l’assassino, svuotato di qualsiasi processo di romanticizzazione, ammazza le sue vittime colpendole in testa con un martello o uno scalpello.
Conclusione: un film disturbante e potente
Questo è The Chaser, il film di Na Hong-jin: intenso, diretto e disturbante, l’ennesimo capolavoro del cinema sudcoreano contemporaneo.