
L’estate è per molti sinonimo di spensieratezza, viaggi e tempo da trascorrere con la famiglia. Tuttavia, proprio durante questo periodo in cui si cerca serenità, non sono rari gli episodi che trasformano una vacanza in un incubo, segnando vite con accadimenti tragici. Un episodio di questi, che ha scosso tutta Italia nei giorni recenti, ha riguardato la morte di Riccardo Boni. Il 17enne che è rimasto sepolto vivo sotto la sabbia a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo. E così anche quello accaduto ieri, nei pressi della Becca di Viou (Valle d’Aosta), dove un ragazzino disperso è stato ritrovato morto, si aggiunge tristemente alla lunga lista di tragici eventi capitati
I fatti
Aveva chiamato i genitori dicendo semplicemente: “Mi sono perso”. Poi il silenzio, durato troppo a lungo, ha fatto scattare l’allarme. Si è conclusa nel modo più tragico la scomparsa del ragazzo di 15 anni, disperso dal 22 luglio nei pressi della Becca di Viou. A circa 2.000 metri di altitudine, sopra Saint-Christophe, nel nord-ovest della Valle d’Aosta.
Il giovane, di origine straniera, era in vacanza in Italia con i genitori. Secondo le prime ricostruzioni, potrebbe essere scivolato mentre percorreva un sentiero che raggiunge i 2.856 metri di quota: un itinerario impegnativo, ma non riservato esclusivamente agli escursionisti esperti.
Durante la notte, le squadre di soccorso hanno utilizzato anche droni per esplorare i sentieri più difficili e impervi, nel tentativo di localizzarlo.
Dopo ore di ricerche, la notizia più temuta è arrivata: un elicottero impegnato nelle operazioni ha individuato il corpo senza vita del ragazzo. La salma è stata recuperata e trasferita alla camera mortuaria di Aosta, dove è in attesa del riconoscimento ufficiale.
Saranno quindi ora effettuati tutti gli accertamenti necessari per chiarire le dinamiche dell’incidente.