
E alla fine lo scudetto per il Napoli è arrivato davvero. E pure i feriti. Dopo la difficoltà degli impegni contro Genoa e Parma, che hanno messo in dubbio quello che pareva uno scudetto ormai cucito sul petto, tutto si è concluso come sperato (per i napoletani). Battendo il Cagliari per 2-0 il Napoli si è laureato Campione d’Italia per la quarta volta nella sua storia. Una vittoria sudata, arrivata all’ultima giornata, che ha spezzato il cuore dei tifosi interisti, costretti a guardare il sogno svanire nonostante una vittoria contro il Como.
E una stagione che ha ancora tutto da dire, e che potrebbe relegare, squadra e tifosi nell’olimpo storico calcistico. Dopo la storica impresa contro il Barcellona nelle semifinali, sabato prossimo i nerazzurri, in quel di Monaco di Baviera, si giocheranno la vita. C’è una finale di Champions League da vincere!
Ma torniamo a Napoli!
Antonio Conte, con la solita chioma scolpita dal vento della determinazione, ha guidato una squadra tosta e concreta, capace di superare la concorrenza di un’Inter agguerrita, ma sfortunata. I gol decisivi? Una rovesciata di McTominay da far impallidire Pelé e il timbro di Lukaku per chiudere il conto. Fine. Titoli di coda. E poi, il delirio.
Una festa scudetto senza precedenti
La città si è trasformata in un enorme vulcano di gioia: 450.000 persone in festa, fuochi d’artificio, fumogeni, tamburi, cori… e sirene. Tante sirene. Perché tra un brindisi e una “ammuina”, la notte si è chiusa con un bollettino da guerra: oltre 120 i feriti. Quasi come due anni fa. Tra petardi esplosi in mano, cadute acrobatiche da motorini, risse assortite e inalazioni di fumo tricolore, gli ospedali hanno lavorato quasi quanto Meret nei minuti finali contro la Juve.
Purtroppo numerosi feriti
Ironico, no? Si festeggia per la gloria sportiva e si finisce con un tutore alla gamba o una flebo in pronto soccorso. Come se il calcio fosse un gioco pericoloso anche fuori dal campo. E mentre i festeggiamenti continueranno giustamente per numerosi giorni è lecito porsi una domanda: era davvero necessario farsi del male dopo una gioia meritata? O si poteva evitare?
Il Napoli è campione, e questo resterà nella storia. Ma forse sarebbe il caso, la prossima volta, di lasciarsi abbandonare a festeggiamenti pieni di entusiasmo e affetto, senza farsi del male.