
La notizia ha lasciato sgomento tutto il mondo del rap e della cultura francese: Werenoi, nome d’arte di Jérémy Bana Owona, è morto il 17 maggio 2025 a soli 31 anni. Un arresto cardiaco improvviso lo ha portato via all’ospedale della Pitié-Salpêtrière di Parigi, lasciando attoniti fan, colleghi e una generazione che aveva trovato nella sua voce un’identità e una verità rare. Con lui se ne va non solo un talento musicale straordinario, ma anche una presenza discreta e intensa, capace di raccontare con autenticità le contraddizioni della periferia e della vita contemporanea.
Cosa lo ha ucciso
La morte è sopraggiunta in modo improvviso. Ricoverato nella notte tra il 16 e il 17 maggio in condizioni critiche, Werenoi non è sopravvissuto a un grave malore cardiaco. Al momento non risultano note patologie pregresse o condizioni cliniche che potessero far presagire un esito simile. Solo pochi giorni prima aveva partecipato, seppur a distanza, alla cerimonia dei premi Les Flammes, ringraziando il pubblico con un video in cui spiegava di non potersi esibire a causa di un infortunio al braccio. Nulla, tuttavia, lasciava intendere un rischio per la sua vita.
Una carriera breve, ma folgorante
Nato e cresciuto a Montreuil, nella periferia parigina, da genitori camerunensi, Werenoi era noto per la sua riservatezza e per il rifiuto delle esposizioni mediatiche: “preferisco che parli la musica”, aveva dichiarato in una rara intervista. Dopo i primi progetti nel 2021 e 2022, era emerso con forza nel 2023 grazie all’album Carré, certificato disco di platino. Il successivo Pyramide, pubblicato nel 2024, lo aveva consacrato come artista dell’anno in Francia, grazie anche a collaborazioni di primo piano con Damso, Aya Nakamura, SCH e Maes. La sua scrittura, dura ma attraversata da uno sguardo lirico, gli aveva garantito un seguito trasversale e un forte radicamento nella scena rap nazionale.
Ad aprile 2025 era uscito il suo ultimo lavoro, Diamant noir, contenente anche featuring internazionali come Gunna e Lil Tjay. Il disco era stato accolto con entusiasmo, confermando il suo talento e la sua capacità di rinnovarsi pur rimanendo fedele al suo stile.
L’ultima apparizione pubblica
La sua ultima apparizione pubblica risale al 13 maggio 2025. In occasione dei premi Les Flammes, Werenoi aveva inviato un videomessaggio per ringraziare del premio ricevuto come miglior album. Indossava occhiali da sole e mostrava un tutore al braccio, segnalando di non potersi esibire per un infortunio. Il tono era sereno, il gesto sentito. Era atteso il giorno successivo per un’esibizione dal vivo a Lione, che tuttavia venne annullata senza spiegazioni. Quella breve apparizione è diventata, con il senno di poi, un commiato inconsapevole.
Reazioni e tributi
La morte di Werenoi ha colpito profondamente il mondo della musica e il pubblico francese. Colleghi, artisti e personalità dello spettacolo hanno manifestato il proprio dolore. Pascal Obispo lo ha ricordato come “un ragazzo talentuoso con ancora tanto da dare”. L’animatore televisivo Cyril Hanouna ha parlato di “un talento eccezionale”, mentre l’etichetta Play Two Live ha espresso “profonda tristezza” per la perdita. Sui social, centinaia di migliaia di fan hanno condiviso i suoi brani, i suoi versi e i suoi video in una commemorazione spontanea e corale.
I funerali
Al momento non sono stati diffusi dettagli ufficiali sulle esequie o su eventuali cerimonie commemorative pubbliche. La famiglia, come sempre molto discreta, non ha rilasciato dichiarazioni. È probabile che nei prossimi giorni vengano resi noti ulteriori sviluppi. Intanto, il mondo del rap e della cultura giovanile francese saluta una delle sue voci più originali e intense, spentasi troppo presto.