
Ok, articolo sulla nomina dei presidenti di commissione per la maturità. Ciononostante, non mi sembra il caso di scriverne uno stile tragedia greca. Perché quello sarà il futuro post diploma. Immedesimandomi negli studenti, tornando quindi indietro di più di 10 anni, posso dire che pensare a chi sarà in commissione d’esame è una cosa abbastanza sconcertante e fastidiosa. Triste, perché fa pensare che certi anni, gli ultimi di spensieratezza prima di addentrarsi in un mondo molto più caotico, stanno per finire. Per moltissimi è un sollievo, perché, diciamocela tutta: le superiori non piacciono a tutti. Per molti altri no. Comunque, oggi, 13 maggio 2025, è il giorno della nomina dei presidenti di commissione.
Oggi il Ministero dell’Istruzione renderà pubblici i nomi di coloro che presiederanno le commissioni dell’Esame di Stato. È ufficiale, è reale. E no, non è possibile sapere subito se sarà simpatico o se si appunterà ogni respiro fuori posto.
Come funziona?
Per chi non mastica l’argomento, ecco la formazione tipica, stile squadra di calcio, con ruoli fissi:
- 1 presidente esterno (quello nominato oggi, appunto)
- 3 commissari esterni (i cui nomi arriveranno più avanti, così da mantenere alta la suspense)
- 3 commissari interni (decisi dal consiglio di classe, e quindi spesso già noti)
Totale: sette persone sedute davanti a te mentre cerchi di spiegare perché Svevo ti ha cambiato la vita.
Ma come li scelgono?
Non è che un giorno uno si sveglia e decide di essere presidente di commissione. C’è una domanda da compilare (modello ES-1), una scadenza da rispettare (9 aprile), e tutta una procedura ministeriale fatta di criteri, punteggi, disponibilità territoriali e un pizzico di destino.
Poi, silenzio. Finché non arriva quel giorno — oggi — in cui il nome compare.
Gli studenti che fanno?
Gli studenti, intanto, fanno finta di niente. Ma dentro iniziano a domandarsi: “Chi è?”, “Da dove viene?”, “Sarà uno di quelli che fanno domande trabocchetto?”.
A loro arriveranno le informazioni a breve. Il vero svelamento completo avverrà a fine maggio o inizio giugno, quando saranno pubblicati anche i nomi dei commissari esterni, quelli che realmente fanno più paura. Per ora, c’è solo il presidente. Che però dirige l’orchestra.
La prima prova? Il 19 giugno
Il conto alla rovescia è già iniziato. La prima prova scritta si svolgerà mercoledì 19 giugno. E no, non ci sono deroghe. Neanche per chi dice di aver sognato Montale che gli rubava la penna.
Ah, e se qualcuno si ritira?
Tranquilli, il Ministero ci ha pensato. Esiste la famosa MAD, cioè la Messa A Disposizione. Se un presidente o un commissario dovesse dire “mi spiace, ho cambiato idea”, verrà prontamente sostituito da qualcuno che ha messo il proprio nome nella lista delle riserve. Come i panchinari che entrano al 90°.
Quindi sì, oggi è il giorno in cui l’esame prende davvero forma, anche se nessuno se ne accorge. Tutti guardano al tema, all’orale, alla seconda prova. Ma tutto inizia qui. Con un nome su un file. Che, a giugno, avrà in mano la sorte di milioni di maturandi.