
Con l’elezione di papa Leone XIV, statunitense di Chicago, il mondo ultraconservatore americano si sta chiedendo come il suo pontificato proseguirà le orme di papa Francesco.
La guerra di papa Francesco contro la corruzione interna
Quest’ultimo, infatti, aveva dichiarato guerra alle non sempre trasparenti azioni della Chiesa. Per esempio, ha ordinato e ottenuto la confisca dell’alloggio vaticano e il congelamento dello stipendio del cardinale Raymond Burke. Così pure per la decadenza del cardinale Angelo Becciu, per via di un caso di traffici di denaro illeciti.
Una lunga storia di scandali vaticani
La Chiesa, tuttavia, bisogna dirlo, da secoli è nido di corruzione, omertà, verità indicibili e denaro sommerso, riciclato anche per conto delle organizzazioni criminali. Si pensi, ad esempio, al caso di Emanuela Orlandi. O dei terroristi neofascisti protetti dal Vaticano e scampati ai processi nell’Italia degli anni ’70.
L’ombra dell’intelligence americana nel conclave
In particolare, è emerso che il conclave ha ricevuto influenze da 15 ex agenti della C.I.A e dell’FBI per monitorare la papabilità dei candidati. Pietro Parolin, ex segretario di stato Vaticano e braccio destro di papa Francesco, è stato definito dagli ambienti ultraconservatori cattolici “corrotto” e “pericoloso” per il trono papale.
Il dossier Red Hat Report
La lista dei candidati è consultabile online e si chiama Rapporto del Collegio dei Cardinali e fa parte del sistema di dossieraggio chiamato Red Hat Report. Quest’ultimo, appunto, è stato quello messo in piedi dagli ex agenti degli apparati di sicurezza americani. Tradotto in italiano e inglese, è stato consegnato ai cardinali affinché gli stessi avessero le idee più chiare di chi sarebbe stato eletto papa.
Raymond Burke e l’attività di spionaggio interna
Il nome di Raymond Burke torna allo scoperto perché è proprio lui, come si legge nei dossier segreti consegnati ai cardinali, ad aver stimolato e promosso questa attività di spionaggio. Non a caso Burke, già massone presso gli ambienti cattolici, è il punto di riferimento dell’ala ultraconservatrice americana.
Trasparenza o alleanze nascoste?
Questa dinamica è per una maggiore trasparenza religiosa o, molto più probabile, per stringere alleanze e nuovi patti geopolitici per l’avvenire all’insaputa dell’opinione pubblica?
Il potere politico della Santa Sede
Non bisogna dimenticare che la Santa Sede, oltre a disporre d’un immenso patrimonio immobiliare e finanziario è il più potente organismo di diplomazia nel mondo. Non ha un esercito, sebbene abbia la magistratura vaticana e un tribunale supremo che funge un po’ come la nostra Cassazione. Può, quindi, influenzare non poco le decisioni tra stati, invocare la pace e mantenere sanguinosi segreti. Cosa, quest’ultima, che sa fare bene, dimostrando la sua totale indegnità spirituale come guida del mondo