
Ecco You 5. A distanza di due anni dall’uscita della quarta stagione, la quinta, e ultima, è finalmente stata resa pubblica. Tratta dal romanzo omonimo di Caroline Kepnes, questa serie ha attirato l’attenzione a causa di un protagonista… che ha diviso il pubblico tra fascinazione e repulsione. Questo è l’ultimo atto, il suo ultimo atto? Cioè, è arrivata la sua ora?
Penn Badgley torna nei panni di Joe Goldberg, figura centrale e controversa, la cui voce narrante ha accompagnato lo spettatore in un viaggio disturbante dentro le ossessioni dell’amore tossico e del controllo. La nuova stagione, pur mantenendo il trademark della serie – ritmo serrato, introspezione e tensione sottile – si propone come una riflessione finale su ciò che You ha voluto raccontare fin dall’inizio: quanto è sottile il confine tra passione e manipolazione?
Senza rivelare nulla della trama, avendolo visto tutto d’un fiato ieri, posso dire che i nuovi episodi offrono un ritorno alle radici tematiche della serie, pur evolvendone il contesto. L’ambientazione gioca un ruolo simbolico, quasi metanarrativo, mentre la regia e la fotografia mantengono quel tocco pulito e inquietante che ha definito l’estetica del titolo.
Considerazioni personali
Beh, quello più importante riguarda la capacità di chiudere i fili narrativi principali senza rinunciare a quella dose di ambiguità morale che ha sempre caratterizzato il mondo di You. Il pubblico si ritrova ancora una volta a interrogarsi: Joe è vittima del suo passato o semplice carnefice? E, più in profondità, cosa dice di noi l’empatia che a volte proviamo per lui? È un fattore disturbante, lo so, infatti non è una serie televisiva per tutti, io stesso inizialmente avevo desistito proprio per questo motivo. Poi per la mancanza di titoli intriganti ho dato una seconda possibilità. E ora che tutto è finito posso aggiungere un commento sul finale. Lo sappiamo tutti: per quanto riguarda i finali di stagione delle serie tv, spesso va a finire che la fine sia deludente, e che spesso rovini il titolo.
Com’è quindi il finale in questo caso? You 5 convince o no?
In questo caso è tutta un’altra storia. Il protagonista ha una mente così tanto perturbata da non lasciare spazi vuoti da colmare. Tutto quello che si è aperto si chiude: niente resta in sospeso e ai titoli di coda ciò che resta è una sensazione di sollievo mista a inquietudine. Davvero esistono persone del genere? Domanda stupida. La risposta è sì, però finché non ci si riflette il mondo attorno a noi non acquisisce altre sembianze che quelle che noi stessi gli abbiamo dato.
Per questo motivo, e fortunatamente in questi casi direi, è così difficile immedesimarsi in menti come quella di Joe.