
Adolescence, miniserie televisiva britannica, composta da soli quattro episodi, recentemente pubblicata su Netflix, sin da subito ha fatto parlare di sé. Ma perché? Perché è girata interamente in piano sequenza. Ma su questo ci arriveremo nelle considerazioni. È stata anche elogiata per via della trama, della grande capacità attoriale del cast.
Con 96,7 milioni di visualizzazioni in 17 giorni, Adolescence è diventato uno dei programmi più popolari su Netflix, superando Stranger Things 3.
Ma ora la trama
Jamie Miller ha tredici anni quando viene arrestato con l’accusa di aver ucciso una compagna di classe. Il suo volto diventa il simbolo di un caso che divide l’opinione pubblica: è un mostro o un ragazzo fragile travolto da qualcosa più grande di lui?
Attraverso un racconto immersivo, girato interamente in piano sequenza, “Adolescence” ripercorre la sua storia, dall’infanzia solitaria ai giorni che precedono il crimine. Tra interrogatori, ricordi e frammenti di una quotidianità inquieta, emergono le dinamiche che hanno portato Jamie a quel momento: l’isolamento sociale, il rapporto difficile con la famiglia, il rifugio nei forum online e l’attrazione per comunità virtuali che alimentano rabbia e frustrazione.
Mentre il processo avanza e l’attenzione dei media cresce, la serie dipinge un ritratto spietato dell’adolescenza contemporanea, in cui la ricerca di appartenenza può trasformarsi in un pericoloso percorso di radicalizzazione. Con una tensione crescente e una regia claustrofobica, “Adolescence” non offre risposte semplici, ma invita a riflettere su quanto sia sottile il confine tra vittima e carnefice.
Considerazioni
Come detto nell’introduzione e nella trama, la serie, grandemente apprezzata dalla critica e dagli spettatori, è interamente girata in piano sequenza. Cosa significa? È una tecnica cinematografica che consiste nel riprendere una scena in un’unica inquadratura, senza stacchi. Pertanto, la durata degli episodi corrisponde alla durata degli eventi che accadono nella storia. Il primo episodio dura 65 minuti, ergo gli eventi che accadono si svolgono nell’arco di quei 65 minuti.
È una tecnica straordinaria, ben poco adottata dai registi, poiché richiede un’attenzione al dettaglio spasmodica e una capacità attoriale non indifferente.
Quindi gli attori non possono permettersi di sbagliare nemmeno una volta perché altrimenti andrebbe rifatto tutto? Non propriamente. Vengono adottate tecniche di montaggio particolari per risolvere tali problematiche, anche se non lo si nota affatto. Anche perché come potrebbero esserci scene in cui le riprese sono fatte da un drone, per poi passare a una telecamera che insegue il personaggi in una abitazione?
Vengono quindi fatti dei tagli nascosti. Per esempio? Un attore che passa davanti alla telecamera, oscurandola per un istante, un cambio di illuminazione, sono trucchi per mascherare il montaggio.
Commento
La cosa che mi ha impressionato maggiormente è stata la scelta dell’utilizzo del piano sequenza. Una cosa inusuale, rischiosa, perché nessuno spettatore medio è abituato all’unica inquadratura che insegue i personaggi. Un po’ come la tecnica del Found Footage, nei casi in cui la ripresa delle scene è pensata come video amatoriale. Molti storcono il naso e danno giudizi negativi bypassando una storia potenzialmente avvincente. Invece questa scelta, in Adolescence, è perfetta e non va a incidere sulla trama, anzi ne esalta certi dettagli che si perderebbero. Soprattutto i numerosi momenti di tensione che riempiono ogni episodio.