
Lo scorso sabato è andato in onda l’ultimo episodio della seconda stagione di Solo Leveling. E che dire? Si è rivelata un successo di pubblico. Solo Leveling è, d’altra parte, l’anime del momento. Uno di quelli a cui non si può restare indifferenti. Ma qualche critica è lecita.
Come dare torto, d’altra parte, a chi lo definisce come miglior anime della stagione invernale? Quantomeno nel suo genere.
Costituito di combattimenti mozzafiato, animazioni impeccabili e con un protagonista decisamente indimenticabile, Solo Leveling era già avvincente dalla light novel. Il successo dell’adattamento anime è venuto da sé. Soprattutto della seconda stagione.
La seconda stagione
Diversamente dalla prima, già costellata di avvenimenti decisamente coinvolgenti, la seconda è stata contraddistinta da scontri e da una crescita del protagonista strepitosa. Non in termini di personalità, ma di capacità combattive. E soprattutto dalla possibilità di riportare in vita i caduti sotto forma di Ombre e farli combattere per lui. Ecco, quest’ultimo è stato il dettaglio dell’ultima puntata dela prima stagione.
La seconda stagione di Solo Leveling ha visto la messa in pratica di questo straordinario potere, che ha permesso a Jinwoo (così si chiama il protagonista) di fare il culo a tutti. Perché così è stato. Tra orsi, elfi, orchi e formiche, Jinwoo, essendo l’unico hunter in grado di poter accrescere le sue abilità scontro dopo scontro, ha ottenuto, puntata dopo puntata capacità straordinarie.
Non solo capacità
Infatti. Anche nuovi alleati. Ad eccezione di qualche raro caso, tutti i formidabili nemici sconfitti, e i loro sottoposti, sono diventati ombre al servizio di Jinwoo, che spesso nemmeno combatte lasciando fare tutto a queste.
Jinwoo in realtà combatte contro i boss di ogni portale, cioè quelli più forti, giusto per dimostrare a tutti che non c’è proprio storia. E qui viene la critica di chi ritiene Solo Leveling tutto fumo e niente arrosto.
Le critiche alla seconda stagione
La più grande critica è la mancanza di una crescita del personaggio. Tralasciando i combattimenti e il suo potere devastante. Ha il tipico carattere da chi sa di essere fortissimo e che sicuramente sconfiggerà l’avversario. E ogni scontro ne è la conseguenza, non c’è nemmeno quel pepe che possa mettere in dubbio la situazione. Solo nella prima stagione, proprio all’inizio degli eventi, c’è stata una crescita effettiva del personaggio. Da debole e spaventato a forte e sicuro di sé. Ora come ora la critica di cui ho parlato è perfettamente comprensibile.
Perché funziona
Il mondo degli anime è pieno di personaggi che crescono pian piano. Che sembrano sempre fare schifo ma poi crescono e riescono a vincere. Ogni tanto un protagonista che sconfigge tutti senza problemi e che lo fa mirabilmente, cioè dopo combattimenti mozzafiato, è perfettamente lecito. A volte, un protagonista che non si dimostra mai debole è ben accetto. Poche storie.
QUI un’altra recensione.