
Vorrei fare il calciatore, da grande. Credo che la maggior parte degli uomini da piccoli aveva questo sogno. Non tutti, logicamente, ma moltissimi. Così come moltissime sono le persone che seguono il calcio attivamente, tifando la propria squadra. È uno sport famosissimo tanto quanto delicatissimo. Delicato a tal punto da esser difficile girare un film senza deludere le aspettative. In questo U.S. Palmese, il nuovo film dei Manetti Bros., è riuscito perfettamente.
Innanzitutto e perlopiù, è una commedia sportiva che parla di calcio, ma lo mescola a temi come il riscatto sociale e il calore della provincia italiana. Ha una sua identità distintiva, rischiosa sulla carta, ma che ha funzionato a meraviglia.
La premessa
Presentato alla Festa del Cinema di Roma, il film racconta la storia di Etienne Morville, un ex calciatore di talento caduto in disgrazia, e di Don Vincenzo, un pensionato di Palmi che tenta l’impensabile: riportare in auge la squadra locale ingaggiando la stella decaduta.
Una storia di calcio e umanità
La trama si sviluppa tra situazioni esilaranti e momenti di riflessione, mentre Morville si ritrova a confrontarsi con un mondo lontano dai riflettori del grande calcio. La provincia calabrese diventa il palcoscenico perfetto per raccontare un’umanità sincera, tra sogni di gloria e una comunità che crede ancora nei miracoli sportivi.
Papaleo offre un’interpretazione sentita e carismatica, perfetto nel ruolo del vecchio tifoso dal cuore grande. Anche Claudia Gerini e Giulia Maenza aggiungono spessore al cast, con personaggi che aiutano il protagonista a ritrovare sé stesso. Blaise Afonso, nei panni del calciatore, convince nella sua evoluzione da stella viziata a uomo in cerca di redenzione.
Considerazioni
La regia è vivace e colorata. Un punto di forza è stata la scelta di scommettere sul folklore locale, sulla piccola realtà che può ambire a qualcosa di più. Il tutto senza mai scadere negli stereotipi. La fotografia esalta il contrasto tra le atmosfere malinconiche della carriera spezzata di Morville e la vivacità delle strade di Palmi.
Il ritmo del film, però, non sempre è equilibrato: alcune sequenze si dilungano, smorzando direi oggettivamente il coinvolgimento del pubblico.
Il commento
Dire che U.S. Palmese è solo una commedia sportiva, è quasi un affronto, un insulto. È molto di più. È un racconto di seconde possibilità, di passione e di comunità. Nonostante qualche prevedibilità nella sceneggiatura ci sia, come nella maggior parte dei film calcistici, la leggerezza e la semplicità che trasmette sono indiscutibili.