
Avete presente i film apocalittici? Quando improvvisamente vengono in extremis adottate misure di sicurezza per garantire la salute dei cittadini in vista della fine del mondo? E poi tutti nel bunker.
Ok, ho voluto fare un’introduzione un po’ esagerata, quasi fuori contesto. Certo è che la notizia è quantomeno sorprendente, soprattutto per paesi Europei tendenzialmente al riparo da certi pericoli. Italia compresa. O almeno fino all’arrivo del Covid-19 che ha trovato nel Belpaese una radice solida da cui far partire la sua infezione.
Ma veniamo alla notizia
Cos’è successo? La Commissione Europea ha presentato una strategia orientata a rafforzare la preparazione dei cittadini dell’UE nel caso di eventuali tragiche emergenze, tipo guerre, disastri naturali. E altro ancora. Mi sembra inutile allungare il brodo.
Una delle principali raccomandazioni è che ogni famiglia disponga di un kit di sopravvivenza UE che possa garantire di non morire per almeno 72 ore. Poi beh… si spera si risolva tutto prima.
Questo kit dovrebbe includere elementi essenziali tipo acqua (potabile quantomeno), cibo non deperibile, medicine di base, batterie, torce elettriche, fiammiferi, documenti d’identità importanti e una radio a batterie. Proprio come nei film o videogiochi… L’obiettivo è quello di far sì che il cittadino si sappia auto gestire, un po’ come le richieste nei colloqui di lavoro. Flessibilità, lavoro in autonomia, gestione dello stress.
Il contenuto del kit di sopravvivenza UE
La commissaria europea per la Gestione delle Crisi, Hadja Lahbib, ha dimostrato quanto sia importante prepararsi tramite un video in cui mostra il contenuto del suo personale kit di emergenza. Del tipo: “Imparate da me che ne so”.
Tra gli oggetti che lei ha nel suo kit (e che tutti dovrebbero avere!) ci sono una torcia, un accendino, una bottiglia d’acqua, una radio portatile, una power bank, una set di carte da gioco e una coltellino svizzero. Le cose scritte due paragrafi sopra vanno più che bene, senza copiare la commissaria europea.
Comunque, Lahbib sottolinea che l’intento non è creare allarmismo, ma promuovere una cultura della prevenzione e della prontezza.
Oltre alla promozione dei kit individuali, la strategia dell’UE prevede la creazione di un hub di crisi europeo per migliorare l’integrazione tra le attuali strutture di gestione delle emergenze. Si propone inoltre l’organizzazione di esercitazioni congiunte che coinvolgano sia forze armate che civili, e la collaborazione con partner strategici come la NATO per garantire la mobilità militare e la sicurezza informatica.
Queste iniziative nascono dalla crescente consapevolezza delle sfide geopolitiche attuali e dalla necessità di prepararsi a situazioni imprevedibili. La Commissione Europea intende così rafforzare la capacità di risposta dell’Unione, assicurando che i cittadini siano meglio equipaggiati per affrontare eventuali crisi future.