
Nel caso in cui pensiate che la giustizia sia solo una questione di tribunali moderni e avvocati ben addobbati, con Caccia ai nazisti di Marco De Paolis, vi ricrederete. Questo libro non è solo una lettura per appassionati di storia, ma una vera e propria discesa nell’oscurità degli anni più bui del XX secolo. Dove la verità veniva cercata tra le ombre del dopoguerra, e la giustizia a volte arrivava troppo tardi.
La trama in breve
Caccia ai nazisti racconta, in modo diretto, indagini e i processi che hanno cercato di portare giustizia ai crimini nazifascisti commessi durante la Seconda Guerra Mondiale. Il libro esplora, in modo direi magistrale, le difficoltà di fare luce su atrocità dimenticate. Tutto questo attraverso testimonianze, documenti e sfide di chi cerca i responsabili, anni dopo la fine del conflitto. Un’indagine che mette in discussione il rapporto tra memoria storica, giustizia e perdono.
Considerazioni al volo
De Paolis, con una prosa che fa a pezzi l’idea romantica del giustiziere in nero, ci porta nel cuore di indagini e processi legati alle atrocità nazifasciste. Non aspettatevi però il classico racconto retorico permeato di eroi e cattivi. In questo libro, ogni pagina è un colpo al cuore, dove le vittime non sono solo quelle che abbiamo visto nei film, ma anche quelle dimenticate, quelle che non hanno mai avuto giustizia. E per chi pensa che “il passato è passato”, il libro ci ricorda che il fantasma del nazismo, con le sue tracce di sangue, è un lascito che non possiamo permetterci di ignorare.
Commento personale
Il punto forte di Caccia ai nazisti è il modo in cui è mescolato il rigore storico con la tensione di un thriller giudiziario. Le storie di crimini che sembrano appartenere a un’altra epoca si intrecciano con la realtà di un’Italia su cui aleggia l’ombra del proprio passato. Ogni capitolo è una scoperta, ogni testimonianza una rivelazione. L’autore ci costringe a riflettere su quanto il nostro rapporto con la memoria e la giustizia possa essere fragile e incerto tutt’oggi.
Eppure, la lettura non è pesante, nonostante i temi complessi e dolorosi. La scrittura è fluida, quasi cinematografica, con un ritmo che ti tiene incollato alla pagina, come se stessi leggendo il copione di una serie che, purtroppo, non finisce mai davvero. Perché purtroppo? Beh, il vero colpo di scena di Caccia ai nazisti è la consapevolezza che certe storie, purtroppo, non appartengono ancora al passato.
È un libro sicuramente che mi sento di consigliare, seppur ok, non è un genere che fa per tutti. Ma quello è ovvio. Non c’è niente di universale, a mio avviso.
Piuttosto, altro consiglio di lettura che vorrei dare riguarda: “La piccola libreria ai piedi della montagna”.