
Ho iniziato a lasciare che il “testa o croce” decidesse le sorti del mio destino quando scoprii di essere una vittima prediletta della Legge di Murphy. I primi segnali apparvero una ventina di anni fa. Precisamente poco dopo aver vinto la tombolata di fine catechismo. O meglio, dopo aver vinto tutti i premi in palio. Una dose di fortuna senza precedenti, che nemmeno Gastone Paperone avrebbe potuto competere con me. Da quel giorno sarebbe potuta nascere una bellissima esistenza, all’insegna della fortuna, sulla scia di Gastone stesso. Ma la vita mi ha fregato, e sono diventato Paperino.
Una sfiga colossale iniziò ad abbattersi su di me, tormentandomi per tutti gli anni in divenire.
Sarebbe bello poter dare ragione a chi mi dice: “Ti piangi troppo addosso”, oppure: “Vedrai che un giorno avrai più fortuna”. In realtà non mi piango addosso, ma mi arrabbio alzando gli occhi al cielo… aggiungendo parole. E se dovesse arrivare il giorno in cui la fortuna deciderà di schierarsi con me, probabilmente sarà lo stesso in cui morirò.
Comunque, perché questo preambolo inutile? Perché lanciare una moneta e lasciare che testa o croce scegliesse per me è stato provvidenziale! Ovviamente se le opzioni di scelta sono due.
Sia lodato il testa o croce
E sempre sia lodato, aggiungerei. Non ha portato via la sfortuna in alcun modo, ma almeno ho capito che non sia io completamente stupido nel prendere certe scelte. Sia chiaro, non vale per tutto, ma solo per quelle opzioni che mi si presentano e hanno valenza pressoché irrilevante. Tipo: guardare un film o leggere; mangiare una cosa o l’altra; scrivere un messaggio o non farlo, eccetera. Ecco, cose così.
Non sono ancora messo così male da non avere più potere di scelta pure nelle cose importanti. Diciamo che l’80% di quelle irrilevanti le scelgo in questo modo. E non ho mai rimpianti. È per questo che è la soluzione.
Altri pro del testa o croce
Oltre a ridurre il rimpianto, e l’auto-incolparsi, è un metodo che ha altri punti di forza. Non chissà quanti, è sempre il lancio di una moneta, non di una bomba. Però li ha, tipo:
– Farsene una ragione molto più velocemente. Se la scelta si rivela sbagliata, come (quasi) sempre mi accade, è molto più facile da digerire. Il pensiero svanisce in fretta. A meno che la stessa non mi si presenti fisicamente davanti agli occhi… e sia dotata di voce… e possa giudicarmi.
– Riduce l’overthinking. Che non è poco. A volte riflettere troppo è davvero una rottura e fa perdere tempo, soprattutto su cose irrilevanti. Il testa o croce risolve il problema.
Il contro
Che per me è uno solo. Ovvero che rivela la mia preferenza nascosta. La maggior parte delle volte, appunto l’80%, lancio una moneta perché non mi importa granché come vada a finire. Sfortunatamente, mentre questa gira in aria spero che esca o testa o croce a seconda della premessa. È davvero una gran rottura. Ciononostante seguo sempre a prescindere l’esito che ne segue.
In conclusione
Come ho detto all’inizio, è davvero provvidenziale come metodo. La sfortuna mi perseguita e mi perseguiterà sempre, allo stesso modo (si spera non peggio), ma quantomeno mi alleggerisce una vita più amara del caffè peggiore del mondo.
Questo stesso giornale online è passato dal testa o croce e, come da volere del destino, lo sto ancora quotidianamente portando avanti.
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