
Foto di Gage Skidmore, distribuita con licenza CC BY-SA 2.0
Basato sul romanzo Mickey7 di Edward Ashton, Mickey 17 è un film di fantascienza diretto da Bong Joon-ho, già noto per Parasite e Snowpiercer.
Il film, che ha ricevuto opinioni contrastanti dalla critica, è una miscela di fantascienza, satira sociale e umorismo nero. Visivamente è un’avventura indubbiamente affascinante, intrigante, per quanto, come in tutti i film, non sia privo di difetti. Ma ora la trama.
Trama
In un futuro in cui l’umanità ha iniziato a colonizzare altri pianeti, Mickey Barnes è un “sacrificabile”, cioè un operaio usa e getta inviato nella missione di colonizzazione del pianeta ghiacciato Niflheim.
Il suo compito è affrontare lavori letali, come riparare strutture instabili, esplorare zone ostili, testare tecnologie pericolose. Il tutto, sapendo che, alla sua morte, verrà rimpiazzato da un clone identico con tutti i suoi ricordi intatti. La vita di Mickey segue questo ciclo ripetitivo di morte e resurrezione finché qualcosa va storto. Invece di essere eliminato dopo l’ennesima rigenerazione, scopre che una sua versione precedente è ancora viva. Ora esistono due Mickey contemporaneamente, un’anomalia che mette a rischio l’intera missione.
Mentre la colonia si avvicina al collasso per mancanza di risorse e tensioni interne, Mickey (i Mickey) deve affrontare il dilemma della sua stessa esistenza. Ha davvero un valore come individuo o è solo una copia destinata a essere sacrificata? Tra complotti, ribellioni e segreti della corporazione che gestisce la missione, Mickey dovrà trovare un modo per sopravvivere o accettare il suo destino.
Diversamente da altri film che ho recensito, tipo Causeway, la trama non è semplice, ma fitta di accadimenti, che tengono incollato lo spettatore allo schermo.
Considerazioni al volo
Mickey 17 è più di un film di fantascienza: esplora l’identità e il valore della vita in un mondo dove le persone sono rimpiazzabili. Se esistesse un tuo clone perfetto, cosa ti renderebbe unico? Il conflitto tra i due Mickey simboleggia la lotta per l’autoconservazione.
Il film riflette anche sul rapporto tra individuo e sistema, criticando una società che riduce le persone alla loro utilità.
Tra angoscia e ironia, la storia pone domande profonde senza dare risposte. Alla fine, lascia lo spettatore con dubbi esistenziali destinati a durare.
Commento
Il film non non ha ricevuto un plauso dalla critica (in Italia è uscito oggi, negli States un mese fa), questo perché i difetti non mancano. Tipo? A volte sembra non esserci un filo logico. O meglio, pecca di coerenza tematica: a volte sembra una raccolta disorganizzata di idee.
Oltre a questo, anche il livello satirico appare come troppo spinto, tanto da prevalere su altri aspetti che avrebbero meritato maggior focus. Snowpiercer e Parasite, cioè le due opere del registra coreano antecedenti a Mickey 17, appaiono come di tutt’altra categoria.
Ma? Ma, ma, ma… è un film comunque apprezzabile. Le interpretazioni dei personaggi le ho trovate all’altezza, e la storia, in quanto interessante, non è noiosa.