
Prima o poi arriva quel momento in cui bisogna “spiccare il volo”, cioè costruirsi la propria vita e conquistare l’indipendenza, imprescindibile per completare l’evoluzione verso la fase adulta e, infine, diventare genitore.
Mi sono imbattuto per caso nel libro di Giulio Cesare Giacobbe, Alla ricerca delle coccole perdute, edito nel 2004 da Ponte delle Grazie.
L’autore, già psicoterapeuta, per mezzo di una sintassi impietosa ha evidenziato pregi e difetti – focalizzandosi molto di più su questi ultimi – delle tre personalità che ognuno sviluppa, o meno, nel corso della propria vita.
Quali sono le tre personalità?
Esistono tre tipologie di personalità: quella del bambino, quella dell’adulto e, per ultimo, quella del genitore. Queste devono andare per forza di cose in successione, dimodoché, la persona possa crescere con un forte senso di consapevolezza verso se stesso e pure verso gli altri.
Analizzando queste tre, l’autore spiega come, quando vengono compromesse da scelte di vita sbagliate, il processo di autodistruzione della nostra identità favorisca l’assenza di una o dell’altra personalità.
Affronta il tema dei femminicidi mettendo in luce come, alla base di questi atti di violenza, vi sia spesso l’incapacità dell’uomo di maturare realmente, di assumersi responsabilità e costruire relazioni basate sul rispetto. Invece di evolversi in un individuo consapevole e autonomo, rimane emotivamente immaturo, ancorato a un’infantilità che lo rende incapace di gestire le proprie emozioni e frustrazioni in modo sano.
Questa condizione lo porta a manifestare atteggiamenti possessivi e violenti, assolutamente inaccettabili per una persona che ha superato i trent’anni e che dovrebbe aver sviluppato una personalità equilibrata e rispettosa dell’altro.
L’autore gioca con le parole chiave che caratterizzano questo primo elemento, come: paure, dipendenza emotiva da altri, incapacità di gestire e accettare la realtà.
Dentro ognuno di noi esistono queste tre personalità, questo perché, nelle situazioni che viviamo ogni giorno, scegliamo di far emergere quella che più è adatta in quel momento. Essere persone realmente consapevoli di sé significa capire, come dice l’autore, quando è il momento di ricevere coccole, farsele da solo e farle agli altri.